Guida ai finanziamenti per acquistare e ristrutturare la tua casa in Salento
Se stai pensando di comprare una casa in Salento e hai bisogno di un finanziamento, ci sono alcuni passi fondamentali che ti aiuteranno a navigare con serenità durante tutto il processo, permettendoti di realizzare i tuoi obiettivi.
Per prima cosa, è importante valutare attentamente il proprio budget e i costi totali dell'acquisto. Questo significa stabilire quanto si è disposti a spendere per la casa stessa, ma anche considerare tutte le spese aggiuntive che spesso si accompagnano a un acquisto immobiliare: dal notaio alle tasse, dalle commissioni dell'agenzia immobiliare fino ad eventuali lavori di ristrutturazione. Avere un quadro completo di questi costi permetterà di evitare sorprese e di pianificare in modo realistico le proprie finanze.
Successivamente, ci si dovrà informare sui diversi tipi finanziamento disponibili, per scegliere quello più adatto alle proprie esigenze.
Il Mutuo
Nel momento in cui non si avesse a disposizione gran parte della somma necessaria per l’acquisto dell’immobile, c’è la possibilità di richiedere un mutuo ad un istituto di credito. Si tratta di un contratto di finanziamento, grazie al quale il beneficiario (chi ha richiesto il mutuo) ottiene la cifra che gli permetterà di acquistare l'immobile che desidera. Il mutuatario si impegnerà a restituire all’istituto di credito la cifra ottenuta, maggiorata degli eventuali interessi, attraverso il versamento di un certo numero di rate, il cui ammontare e durata sono definiti dal piano di ammortamento accettato al momento della stipula del contratto.
In tutti i contratti di mutuo ricorrono alcuni elementi essenziali: il tasso di interesse prescelto, la durata, il piano di ammortamento ed eventuali garanzie aggiuntive oltre all'ipoteca.
Quanti soldi avere in banca per chiedere un mutuo? Per scegliere il finanziamento è necessario come prima cosa conoscere il costo della casa e, quindi, l'importo necessario ottenere dalla banca per poter concludere l'acquisto. Ma bisogna sempre tenere conto che l'importo massimo del finanziamento che si potrà ottenere arriva fino all'80% dell'immobile, il rimanente 20% bisogna averlo già a disposizione. Alcuni istituti concedono anche mutui fino al 100% del valore dell'immobile, ma a condizioni più onerose. Inoltre, richiedono al cliente garanzie aggiuntive oltre all'ipoteca.
La regola generale delle banche italiane è che la rata del mutuo non deve essere superiore al 30% del reddito disponibile di chi lo chiede. Se il mutuo è cointestato, si tiene conto della somma dei redditi dei due richiedenti. Ad esempio, con una busta paga di € 1.200 mensili, tenendo conto della regola del 30%, si può arrivare a una rata mensile di circa 400 euro.
Esistono diversi tipi di mutuo a seconda del tasso di interesse applicato. In particolare, nel “mutuo a tasso fisso” per tutta la durata del prestito il tasso di interesse non cambia e le rate rimangono sempre dello stesso importo. Nel “mutuo a tasso variabile” la rata varia seguendo l'andamento del tasso di interesse, che a sua volta è legato all'andamento di un parametro di mercato. Ogni mese, quindi, l'importo da pagare può subire oscillazioni. Esiste poi il “mutuo misto”, che dà la possibilità a chi lo contrae di passare dal tasso fisso al tasso variabile e viceversa. Esiste anche il “mutuo con cap”, chiamato anche mutuo con tetto: in questo caso viene fissato un tetto massimo oltre il quale la rata non può salire. In questo modo, fin dalla stipula del piano di ammortamento, il mutuatario avrà la garanzia che nel tempo la rata non possa crescere fino a raggiungere cifre troppo alte per le sue tasche. L'oscillazione del tasso di interesse, che nel tempo può crescere o diminuire, potrebbe però causare a lungo andare l'allungamento o la riduzione del piano di ammortamento del mutuo. Infine, il “mutuo con tasso d'ingresso”: in questo caso, banca e cliente stabiliscono che per un certo periodo iniziale venga applicato un tasso ridotto. Scaduto questo periodo, verrà applicato il tasso fisso o variabile corrente.
Il piano di ammortamento è la modalità con la quale il finanziamento immobiliare ipotecario sarà rimborsato alla banca. Si può scegliere tra un piano di ammortamento “alla francese”, che è il più diffuso e prevede che le quote di interesse decrescano nel tempo mentre crescono le quote capitale. Nelle prime rate del mutuo, dunque, le quote di interesse saranno più significative e quelle capitale più contenute. Per tutta la durata del mutuo la rata rimane costante. Esiste anche il piano di ammortamento “a rate crescenti”, dove le rate aumentano di importo ogni mese. Il piano di ammortamento “libero”, dove le rate sono composte solo della quota di interessi e il capitale può essere rimborsato entro scadenze predeterminate. Man mano che avviene il rimborso, le quote di interessi dovuti vengono ricalcolate. Infine c'è il piano di ammortamento “a rata fissa e durata variabile”, dove la rata rimane costante ma le variazioni del tasso di interesse determinano l'allungamento o l'accorciamento del piano di rimborso.
Il piano di ammortamento, di conseguenza, andrà a determinare anche la durata delle rate de mutuo,
da 5 anni fino a 30, e alcune banche arrivano anche a 40 oppure 50 anni.
Quando la banca concede un mutuo, richiede un'ipoteca sulla casa come garanzia. In pratica, l’ipoteca permette alla banca di avere due diritti sull'immobile: il diritto di prendere possesso della casa se non si riuscirà a pagare il mutuo e il diritto di ottenere il denaro dalla vendita della casa prima di altri creditori. In questo modo, la banca si protegge nel caso in cui non si riesca a pagare le rate del mutuo o si accumulino ritardi nei pagamenti. L'ipoteca viene formalizzata dal notaio e registrata nei Registri Immobiliari. Anche se c'è un'ipoteca sulla casa, si rimane comunque proprietari e si può continuare a utilizzarla come si desidera.
Esistono diverse tipologie di mutui, in base al tipo di operazioni immobiliari che deve affrontare la clientela. A fianco del classico mutuo per acquisto, troviamo anche il mutuo per acquisto e ristrutturazione che in un'unica soluzione fornisce la liquidità sia per comprare casa sia per effettuare i lavori necessari. Questo mutuo è sostanzialmente diviso in due parti: una quota destinata all'acquisto della prima casa, l'altra destinata al pagamento dei lavori. La prima parte viene calcolata sulla base del valore dell'immobile, mentre il calcolo della seconda parte si basa sul preventivo dei lavori. L'erogazione del denaro avviene in varie fasi: al momento dell'acquisto e in base allo stato di avanzamento lavori.
Da non dimenticare il mutuo completamento costruzione, detto anche mutuo edile, erogato dalle banche fino all’80% del costo necessario per la costruzione, allo scopo di fornire liquidità per il completamento dei lavori. La durata è variabile, mediamente di 30 anni, e le condizioni diverse rispetto a quelle di un classico mutuo ipotecario. Non prevede l’erogazione completa del finanziamento in una sola tornata, bensì progressivamente a seconda dello stato di avanzamento dei lavori, e la documentazione e le garanzie da fornire sono maggiori rispetto ad altri tipi di mutui.
Il Prestito
L’altra forma di finanziamento disponibile è quella del prestito. Può essere finalizzato a pagare le spese correnti di casa oppure una ristrutturazione, ma raramente all’acquisto vero e proprio dell’immobile;
Non permette di usufruire dalle agevolazioni previste dalla legge finanziaria per chi compra una prima casa,
e ha una durata più breve rispetto al mutuo (mediamente si attesta intorno ai 48/60 mesi).
Prevede un iter più breve per la richiesta e l’approvazione, e spesso si riesce ad ottenerlo in appena 15 giorni. Riguarda somme più piccole di quelle che vengono trattate nel caso dei mutui, e prevede che ci siano delle garanzie reali, come l’ipoteca sull’immobile, a copertura del finanziamento.
Viene quasi sempre concesso sotto forma di prestito a rata e interesse fisso.
Muto o Prestito?
A seconda delle proprie necessità, dunque, bisognerà valutare piuttosto se queste possano essere soddisfatte con un mutuo oppure con un prestito.
Il caso della ristrutturazione di casa
È vero che quasi sempre ci ritroviamo di fronte ad una scelta obbligata tra mutuo e prestito. In alcuni casi, tuttavia, è possibile che si possa scegliere liberamente tra le due opzioni. È il caso delle ristrutturazioni con un importo compreso tra 30.000 e 70.000 euro.
Perché questa sovrapposizione? Perché il massimo che viene concesso con i prestiti personali, solitamente, è di 70.000 euro. Allo stesso tempo, il minimo che viene concesso per l’apertura di un mutuo è 30.000 euro.
Come confrontare queste due opzioni? Abbiamo un solo modo valido per farlo: concentrarci sui costi dell’una e dell’altra soluzione. Un prestito personale per una somma tra i 30.000 ed i 70.000 euro, di solito, prevede un TAEG intorno al 5,5%.
Un mutuo, invece, offre tassi intorno al 2%. Certo, bisognerebbe distinguere tra tasso fisso e variabile e in base al singolo caso del richiedente. In generale, però, si dimostrano una soluzione decisamente meno costosa. Questo è vero soprattutto con i tassi IRS ed Euribor molto bassi che oggi troviamo sul mercato.
Non solo, ma dobbiamo anche considerare che nel caso di ristrutturazione della prima casa potremo approfittare di tutte le agevolazioni previste dalla finanziaria attuale.
Il vantaggio dei prestiti personali, comunque, c’è. Anche se più onerosi e meno convenienti a livello fiscale, infatti, di solito vengono concessi in tempi più rapidi.
Ad ognuno, dunque, la soluzione che preferisce in base alle sue priorità ed ai preventivi ricevuti da banche e finanziarie.
In questo articolo abbiamo visto come grazie ai finanziamenti, si pussa finalmente realizzare il sogno di acquistare e ristrutturare una casa in Salento, anche se non si hanno subito a disposizione tutti i fondi necessari. Con un mutuo o un prestito, si ha la possibilità di trasformare in realtà il proprio desiderio di avere una casa in questa bellissima terra, adattandola alle proprie esigenze e al proprio stile.
Investimenti immobiliari nel Basso Salento: Analisi del mercato immobiliare locale per investimenti in proprietà storiche
Il Basso Salento, una subregione situata nella parte meridionale della Puglia, sta emergendo come un'area di grande interesse per gli investimenti immobiliari, soprattutto per quanto riguarda le proprietà storiche. Questa zona, caratterizzata da un ricco patrimonio culturale e naturale, offre opportunità uniche per chi desidera investire in immobili con un valore storico e architettonico. In questo articolo, analizzeremo il mercato immobiliare del Basso Salento, con un focus sui rendimenti e sui potenziali sviluppi futuri per gli investimenti in proprietà storiche.
Il contesto del mercato immobiliare nel Basso Salento
- Attrattive del Basso Salento
Il Basso Salento è noto per le sue incantevoli città e borghi storici, tra cui Lecce, Otranto, Gallipoli e Santa Maria di Leuca. Questi centri urbani sono caratterizzati da edifici in pietra leccese, chiese barocche, castelli e palazzi d'epoca. Il fascino storico, unito a una posizione geografica privilegiata tra il Mar Ionio e il Mar Adriatico, rende il Basso Salento una meta turistica ambita, con un flusso costante di visitatori italiani e internazionali.
- Il mercato immobiliare
Negli ultimi anni, il mercato immobiliare del Basso Salento ha visto una crescita significativa, trainata principalmente dalla domanda di seconde case e di proprietà destinate all'affitto turistico. Gli investitori sono attratti dai prezzi ancora relativamente accessibili rispetto ad altre regioni italiane, nonché dalle potenzialità di valorizzazione degli immobili storici.
Investimenti in proprietà storiche
- Caratteristiche delle proprietà storiche
Le proprietà storiche nel Basso Salento includono masserie, palazzi, case a corte e torri di avvistamento, spesso circondate da uliveti e vigneti. Questi immobili non solo rappresentano un investimento in termini di valore immobiliare, ma offrono anche la possibilità di preservare e valorizzare il patrimonio culturale locale. Il restauro e la riqualificazione di queste proprietà richiedono competenze specialistiche e possono beneficiare di incentivi fiscali e finanziamenti pubblici.
- Rendimenti degli investimenti
Gli investimenti in proprietà storiche nel Basso Salento possono generare rendimenti interessanti, soprattutto se gli immobili vengono destinati ad attività turistiche. L'affitto di case vacanze, bed & breakfast e agriturismi è una delle principali fonti di reddito per gli investitori. La crescente popolarità del Salento come destinazione turistica ha portato a un aumento delle tariffe di affitto, con rendimenti che possono variare dal 5% al 10% annuo, a seconda della posizione e delle condizioni dell'immobile.
- Esempi di successo
Diversi progetti di restauro e riqualificazione nel Basso Salento hanno dimostrato il potenziale di successo degli investimenti in proprietà storiche. Un esempio è la ristrutturazione di masserie trasformate in resort di lusso, che hanno attirato una clientela internazionale e incrementato significativamente il valore delle proprietà. Anche i palazzi storici nei centri urbani, riadattati a strutture ricettive o residenziali di prestigio, hanno registrato apprezzamenti considerevoli.
Potenziali sviluppi futuri
- Tendenze del mercato
Le tendenze future del mercato immobiliare nel Basso Salento indicano un ulteriore aumento della domanda di proprietà storiche, sostenuto da iniziative di valorizzazione del territorio e da politiche di incentivazione turistica. La crescente attenzione verso il turismo sostenibile e l'ecoturismo potrebbe favorire investimenti in strutture che integrano la conservazione del patrimonio con pratiche eco-friendly.
- Opportunità di finanziamento e incentivi
Gli investitori possono beneficiare di vari strumenti di finanziamento e incentivi offerti a livello nazionale e regionale per la riqualificazione di immobili storici. Tra questi, vi sono contributi a fondo perduto, agevolazioni fiscali e prestiti a tasso agevolato, che possono ridurre significativamente i costi di restauro e aumentare i margini di profitto. (Vedi: https://www.immobilinelsalento.com/agevolazioni-a-fondo-perduto-per-investimenti-immobiliari-in-salento-pia-e-minipia/)
- Sfide e considerazioni
Nonostante le promettenti opportunità, gli investimenti in proprietà storiche nel Basso Salento presentano alcune sfide. Il processo di restauro può essere articolato, richiedendo un'attenta pianificazione e competenze specializzate. Inoltre, è importante considerare l'impatto delle normative locali in materia di tutela del patrimonio e urbanistica, che possono influenzare i tempi e i costi dei progetti.
- Conclusioni
Il Basso Salento rappresenta un mercato immobiliare promettente per gli investimenti in proprietà storiche, offrendo rendimenti interessanti e potenzialità di sviluppo a lungo termine. Il fascino delle sue città e dei suoi borghi, unito a un contesto turistico in crescita, rende questa zona particolarmente attrattiva per gli investitori che desiderano coniugare il profitto economico con la valorizzazione del patrimonio culturale. Con una strategia adeguata e una buona conoscenza del mercato locale, gli investimenti nel Basso Salento possono rivelarsi un'opportunità redditizia e sostenibile
Le Case a Corte del Salento: tradizione, architettura e socialità
Nel Salento, la casa a corte si distingue come una tipica abitazione contadina, contraddistinta da uno spazio scoperto, sia comune che privato, con accesso diretto dalla strada e circondato da una o più unità abitative. Questo modello abitativo ricorrente nel territorio salentino si origina da un modulo base, solitamente un singolo vano rettangolare, posizionato centralmente all'interno di un lotto e adiacente su un lato, creando un corridoio che collega la corte antistante alla parte posteriore destinata all'orto.
Gli spazi esterni hanno un'importanza predominante rispetto a quelli interni. Sebbene l'orto fosse essenziale per la coltivazione dei prodotti necessari alla famiglia, è il cortile a costituire il fulcro della casa, concepito come un ambiente polifunzionale utilizzato per lavoro, deposito, ricovero degli animali da lavoro e soprattutto come luogo di socializzazione, intrattenimento e svago.
L’origine
Questo modello abitativo rappresenta un'evoluzione della capanna con cortile antistante, inizialmente costruzioni povere a singola cellula che in seguito si svilupparono diventando "pluricellulari".
Le origini di questa particolare tipologia edilizia, comunemente conosciuta come casa a corte, sono determinate da diversi fattori. È un sistema abitativo che deriva sia da fattori climatici e fisici legati allo sfruttamento del suolo, sia dalle vicende storiche che hanno lasciato segni profondi in questa regione. Tuttavia, è difficile stabilire quale dei due fattori abbia giocato un ruolo predominante nella sua nascita. È probabile che entrambi abbiano contribuito, insieme all'organizzazione familiare, a determinare lo sviluppo di questa particolare forma abitativa.
Evoluzione
Nei grossi centri, dove le condizioni economiche erano meno precarie, alla tipologia elementare della casa a corte con recinto antistante si è affiancata una tipologia più articolata con distribuzioni di spazi più evolute.
Nell'evoluzione di questo modello abitativo, i vani abitativi sono sempre rialzati rispetto al terreno e coperti da volte a botte, mentre i piani bassi sono adibiti a cantine, stalle, ripostigli e legnaie.
L'ingresso allo spazio scoperto del cortile è preceduto da un vano carraio coperto chiamato ‘sappuertu’ o ‘simportu’, sufficientemente grande da contenere il carro agricolo, la mangiatoia per il cavallo, la pila per il bucato, il pozzo e la cisterna per attingere l'acqua. Questo vano consentiva agli abitanti della corte, soprattutto alle donne, di riunirsi per conversare, cucire, socializzare, fare il bucato o trasformare i prodotti della campagna.
Rispetto al modello originario, le corti si sono arricchite di un elemento nuovo: la scala. Realizzata in pietra e incorporata nelle costruzioni, la scala era presente solo nella parte superiore, quindi si rendeva necessario aggiungere una scala a pioli da appoggiare alle pareti. Questo impediva agli estranei l'accesso alle terrazze, spesso utilizzate per essiccare il cibo.
La scala diventava un elemento qualificante, con massicci archi a tutto sesto e diverse rampe che creavano effetti sorprendenti, rappresentando un elemento architettonico di connessione tra la riservatezza della corte e la pubblica strada. Inoltre, oltre ad accedere alle terrazze o alle abitazioni, la scala conduceva anche a un elemento architettonico tipico del Salento: il mignano.
Questo elemento, un palco sospeso sopra il vano carraio della casa a corte, era affacciato sia sulla pubblica strada che sulla corte stessa. Il mignano, posto a breve distanza dall'arco del portone d'ingresso, consisteva di balconate sostenute da mensole robuste decorate, occupando spesso l'intero prospetto sulla strada.
Il mignano, eredità di antichi palchi sospesi o logge, trovava la sua applicazione naturale soprattutto nell'area salentina, dove il processo di bizantinizzazione ha influito sulla cultura e sull'arte. Consentiva alle donne di partecipare discretamente alla vita della città, offrendo un punto di osservazione senza essere viste.
Tecniche costruttive e materiali
I materiali di scarsa qualità e le tecniche costruttive rudimentali hanno accelerato il deterioramento fisico della casa a corte, rendendo complicato il suo restauro e la sua manutenzione.
La facciata dell'abitazione è estremamente semplice, con un timpano che segue l'inclinazione del tetto a due spioventi, dove si trovano i canali per il drenaggio delle acque piovane, solitamente realizzati con blocchi di pietra calcarea disposti in parallelo per adattarsi ai diversi livelli dei tetti. L'acqua piovana veniva poi raccolta in enormi cisterne.
Le facciate di tutte le unità abitative, di solito dipinte di bianco, si affacciano sull'ampio spazio aperto della corte in modo uniforme, senza evidenziare i confini delle diverse famiglie. I muri bianchi, trattati con calce, accentuano i contrasti e riflettono la luce.
Le varie strutture murarie e le coperture dei vani rivelano anche le diverse epoche in cui le varie cellule sono state costruite. Le stanze realizzate più recentemente presentano volte poggianti su robusti pilastri, mentre le cellule originarie mostrano le classiche coperture con embrici.
Il tetto era composto da un sottofondo di canne sorrette da travi di legno e coperto da tegole a due falde. Le canne costituivano un'antica tecnica per la realizzazione di soffitti e tetti dotati di proprietà fonoassorbenti, strutturalmente robusti e flessibili allo stesso tempo.
Per quanto riguarda i pavimenti interni, erano realizzati con lastre di pietra calcarea molto compatta, conosciute come "chianche" (pietra di Cursi).
Struttura e arredi
Nella semplice casa a corte, costituita da una singola stanza, risiedeva il nucleo familiare. Un elemento cruciale, situato nella cucina, era il focolare con il suo fumaiolo, che non solo rappresentava il fuoco abitativo, ma anche un simbolo dell'unità familiare. Solitamente posizionato accanto alla porta d'ingresso, il focolare era di dimensioni considerevoli, con un basamento ampio e un architrave decorato con motivi floreali a bassorilievo, diventando l'elemento decorativo principale della casa.
La cucina fungeva anche da soggiorno e stanza di lavoro, oltre che per accogliere le visite. I letti, talvolta sovrapposti durante il giorno per risparmiare spazio, potevano essere collocati dietro un rincasso della parete. Il tavolato del letto veniva mantenuto sollevato dal pavimento per consentire lo stoccaggio di provviste agricole sotto di esso.
La porta che dava sulla corte era dotata di un infisso in legno e di un foro circolare in basso per il passaggio del gatto, mentre una finestra permetteva l'illuminazione naturale e la ventilazione. Nel giardinetto esterno, si svolgevano varie attività domestiche, come la macinazione del grano, il lavaggio dei panni, l'approvvigionamento d'acqua dal pozzo e l'essiccazione di prodotti agricoli.
Nello spazio aperto della corte, trovavano posto accessori comuni a tutte le famiglie, come la cisterna per l'acqua, il lavatoio chiamato "pila" e i sedili in pietra per le serate estive. Coperchi circolari di pietra indicavano la presenza di pozzi asciutti chiamati "fogge", utilizzati per conservare grano e cereali. Un altro elemento, seppur in disuso, era lo stompo, un mortaio di pietra cilindrico per pestare il grano duro. Infine, il forno per la panificazione era raramente presente nella corte, poiché il pane veniva generalmente cotto nei forni rustici di uso pubblico.
Tipologie di case a corte nel Salento
Le diverse tipologie di corti nel Salento riflettono la varietà e la complessità delle abitazioni rurali presenti nella regione. La più diffusa è la "corte chiusa", contraddistinta da un unico ingresso principale, un portone ad arco a tutto sesto, spesso munito di infisso in legno a due battenti, che separa completamente lo spazio cortile dalla strada. Altre configurazioni includono:
- Le "case a corte aperte", che formano veri e propri complessi urbanistici.
- Le "corti private", abitate da una sola famiglia, spesso più agiata.
Esaminando più da vicino le corti chiuse, si distinguono due varianti principali. Il primo tipo, più arcaico, si trova principalmente a sud di Lecce, in zone dove l'agricoltura cerealicola dominava l'economia e la vita quotidiana. Il secondo tipo è più articolato ed è tipico dei centri più grandi, dove le condizioni di vita erano migliori. Qui, i vani erano più elevati e coperti da volte, mentre i piani inferiori erano utilizzati come scantinati, cantine o stalle. In queste corti compaiono spesso scale a varie rampe e i caratteristici "mignani".
Nella Grecìa Salentina, soprattutto a Martano, si trovano esempi di case a corte simili a quelle greche, con il cortile al centro e le abitazioni, le stalle e i magazzini che vi si affacciano. In alcune vie di Martano, così come nei centri di Castignano dei Greci e Martignano, si osserva la presenza di due cellule abitative di dimensioni diverse, affiancate nello stesso cortile, seguendo lo schema comune delle case "plurifamiliari". Un esempio notevole è la "Corte Grande" a Martano, con due cellule primarie disposte una accanto all'altra, che chiudono due passaggi scoperti originari
A Vernole, un intero quartiere è formato da cellule abitative affiancate, con recinto antistante e giardino retrostante. Questo insieme rappresenta uno dei più significativi esempi di edilizia salentina, con 51 nuclei familiari che vanno dalle famiglie più numerose a quelle più piccole.
Il ruolo della casa a corte
La casa a corte svolge principalmente la funzione di essere un punto di incontro e di socializzazione per la famiglia. È un esempio chiaro di come un elemento di aggregazione venga utilizzato in modo collettivo per garantire risorse di sopravvivenza, ed è pertanto rispettato e protetto.
Oltre a soddisfare le esigenze materiali, fornendo accesso a risorse come il pozzo, la pila e il granaio, la corte risponde anche a bisogni affettivi. Dopo una giornata di duro lavoro nei campi, i membri della famiglia si riuniscono nel cortile per raccontare storie, ascoltare e socializzare, cercando così di sfuggire all'isolamento che caratterizza la vita rurale. Diventava così un punto di riferimento per famiglie dello stesso ceto sociale, spesso unite da legami di parentela, riunendosi intorno al pozzo e condividendo attività quotidiane, discussioni e momenti di ritrovo. Inoltre, la necessità di riunione tra famiglie nasce dalla volontà di proteggersi dai pericoli delle campagne e della malaria, e di stabilire relazioni sociali importanti per l'ingaggio di manodopera nei mercati locali.
La casa a corte contemporanea
La casa a corte è stata recentemente reinterpretata, evidenziando un rinnovato interesse per lo spazio domestico racchiuso. La corte, simbolo di isolamento individuale, rappresenta una porzione del territorio delimitata, con il suo prospetto principale rivolto all'interno e le murature esterne che assumono un ruolo secondario. La corte non è uno spazio completamente aperto, ma piuttosto una zona di rappresentanza con un'ampia apertura nella copertura per aerazione e illuminazione.
L'architettura di queste abitazioni sembra rispondere alla necessità di sopravvivere all'anonimato e alla frenesia delle moderne metropoli. Negli ultimi anni, la struttura della casa a corte è stata adottata anche nei grandi agglomerati urbani. La disposizione tipica prevede un cortile centrale con balconi che si affacciano sulle pareti interne, facilitando l'accesso alle unità abitative. Tuttavia, la caratteristica umana fondamentale è la socializzazione, e in un'epoca in cui la tecnologia può portare alla distanza emotiva, le case a corte offrono un'opportunità di incontro e dialogo. Gli spazi comuni consentono agli abitanti di interagire, iniziando con un semplice saluto che può evolversi in una conversazione e una conoscenza reciproca.
L'Incanto dei Giardini nel Cuore del Salento: Tra Storia, Bellezza e Natura
Introduzione:
Il Salento non è solamente conosciuto per le sue bellezze naturali, culturali e architettoniche, ma anche per i suoi incantevoli giardini. Da secoli, questi spazi verdi sono stati parte integrante del tessuto sociale e architettonico della regione, riflettendo la bellezza, la storia e la passione dei suoi abitanti. In questo articolo, esploreremo la definizione del giardino e l'importanza dei giardini nel Salento, dalle abitazioni dei centri storici ai sontuosi palazzi nobiliari, dai giardini pensili alle moderne interpretazioni paesaggistiche.
Definizione di Giardino:
Il giardino, nell'immaginario collettivo, evoca un luogo di bellezza, tranquillità e rinascita. Ma è molto di più di un semplice spazio verde. È un'opera d'arte in continua evoluzione, un rifugio per la mente e lo spirito, un habitat per la flora e la fauna, e talvolta persino un'estensione dell'identità di coloro che lo creano e lo curano. Nel Salento, i giardini assumono forme e significati diversi, ma tutti condividono un legame profondo con la storia e la cultura della regione.
Giardini nei Centri Storici:
I centri storici del Salento sono spesso caratterizzati da strette strade lastricate e antiche dimore che si affacciano su cortili segreti e giardini appartati. Questi giardini, piccoli tesori nascosti, rappresentano un'oasi di tranquillità nel cuore della vivace vita urbana. Con le loro piante rigogliose, fontane e panchine in pietra, offrono un rifugio dal caldo sole estivo e un luogo di incontro per famiglie e amici. Spesso vi trovano posto alberi di agrumi, che in primavera con i loro fiori creano un profumo inebriante, e numerose piante grasse, resistenti alle assolate giornate estive.
Giardini dei Palazzi Nobiliari:
I palazzi nobiliari del Salento, testimonianze del passato glorioso della regione, sono spesso circondati da sontuosi giardini all'italiana. Questi giardini, progettati con precisione matematica e arricchiti da statue, pergolati e fontane, erano concepiti come sfondo ideale per la vita aristocratica. Oggi, alcuni di questi giardini sono rimasti di proprietà privata, e arricchiti con piscine e altri elementi contemporanei, molti altri, invece, sono aperti al pubblico, permettendo ai visitatori di immergersi nella grandezza del passato e nella bellezza senza tempo della natura.
Giardino Pensile:
Soprattutto nei centri storici del Salento, dove la disponibilità di spazi verdi è più limitata, i giardini pensili sono diventati una soluzione per ottimizzare lo spazio verde in un ambiente urbano densamente popolato. Sospesi tra le mura delle antiche città, questa tipologia di giardini, dalle antichissime origini (590 a.C. circa), creano un ambiente unico e suggestivo per chiunque abbia il privilegio di visitarli. Ne offre un esempio il Palazzo Ducale di Presicce, che sul terrazzo vanta la presenza di un giardino pensile all’italiana di circa 10 are, arricchito da una fontana e da un belvedere, ora sempre aperto al pubblico, in quanto proprietà del Comune di Presicce – Acquarica.
Giardini delle Ville:
Le ville storiche del Salento, luoghi di villeggiatura e svago, sono spesso circondate da ampi giardini paesaggistici, dove l'arte del giardinaggio si fonde armoniosamente con la bellezza naturale del paesaggio circostante. Qui, tra alberi secolari, aiuole fiorite e vialetti ombrosi, si possono trovare angoli di serenità e contemplazione, lontani dal trambusto della vita moderna. Uno degli esempi più ricchi è quello che ritroviamo nelle maestose ville di Santa Maria di Leuca, realizzate tutte nella seconda metà dell’800. Queste dimore sono per la maggior parte ancora di proprietà privata, ma da qualche anno viene dedicata una giornata per la visita al pubblico dei loro parchi e giardini.
Giardino Moderno nel Salento:
Nel Salento contemporaneo, l'arte del giardinaggio si evolve continuamente per rispondere alle esigenze e alle sfide del mondo moderno. Giardini sostenibili, parchi urbani e spazi verdi multifunzionali stanno emergendo come nuove forme di espressione paesaggistica, offrendo non solo bellezza estetica, ma anche benefici ambientali e sociali per le comunità locali.
Orto Botanico "La Cutura":
Infine, non si può parlare dei giardini nel Salento senza menzionare l'Orto Botanico "La Cutura", un gioiello nascosto situato nella campagna di Giuggianello, citato tra i dieci giardini più belli d’Italia. Fondato nel 1986, questo orto botanico ha come nucleo originario un’antica masseria del 1700 e i suoi terreni, e oggi ospita una straordinaria collezione di piante esotiche e endemiche provenienti da tutto il mondo, fondendosi in modo meraviglioso con l’architettura preesistente, creando un ambiente unico di scoperta e meraviglia per gli appassionati di botanica di tutte le età.
Conclusioni:
I giardini nel Salento sono molto più di semplici spazi verdi; sono testimonianze viventi della storia, della cultura e della bellezza senza tempo della regione. Dalle antiche dimore dei centri storici ai sontuosi palazzi nobiliari, dai giardini pensili alle moderne interpretazioni paesaggistiche, questi luoghi incantati continuano a ispirare e a incantare residenti e visitatori, offrendo un assaggio della ricchezza e della diversità del patrimonio naturale e culturale del Salento.