Esplorare le Grotte del Salento: le perle nascoste della costa adriatica e ionica

Le grotte del Salento sono meraviglie naturali assolutamente da conoscere. Si tratta di straordinarie cavità scolpite dal mare, presenti lungo la costa ionica e adriatica, che racchiudono storie affascinanti e leggende misteriose. La natura qui è stata molto generosa, regalandoci numerose grotte, alcune più profonde di altre, che si specchiano nelle acque cristalline creando incredibili giochi di luce e riflessi.

Per questo motivo, se si desidera un'esperienza unica, la cosa migliore è partecipare a una delle escursioni in barca nel Salento, lasciandosi affascinare dalle bellezze marine.

 

Le grotte più suggestive del Salento

Il Salento vanta numerose grotte, ma alcune meritano assolutamente di essere menzionate: di seguito un excursus sulle più belle e suggestive, incastonate sulla costa adriatica e ionica.

 

Grotta della Poesia

La Grotta della Poesia è una spettacolare piscina naturale situata a Roca Vecchia, sulla costa adriatica, nel comune di Melendugno. Lo specchio d'acqua verde smeraldo, circondato da rocce dorate alte fino a 5 metri, rende il paesaggio incantevole, simile ai cenote messicani.

Si tratta di una cavità di origine naturale formatasi con la graduale azione corrosiva dell'acqua, ed è sua volta suddivisa in due parti, ossia la Grotta della Poesia Grande e la Grotta della Poesia Piccola, le quali comunicano fra loro attraverso un cunicolo sotterraneo, e distano l'una dall'altra appena sessanta metri, dove è presente una spiaggia di piccole dimensioni.

La Grotta della Poesia si chiama così perché, a detta di un'antica leggenda, tantissimo tempo fa una giovane donna era solita tuffarsi e farsi il bagno proprio all'interno della suddetta piscina naturale. Era talmente bella da attirare l'attenzione di molte persone, le quali si recavano sul posto per ammirarla. Tra esse c'era un grande poeta dell'epoca, il quale la fece diventare la musa ispiratrice delle sue opere e alcune sono proprio dedicate a quest'ultima. È inoltre importante segnalare il rinvenimento di alcune iscrizioni di origini greche, latine e messapiche sulle pareti, grazie a cui è stato possibile comprendere che la grotta era il luogo di venerazione del dio Taotor.

Questa grotta è parte di uno dei siti archeologici più importanti d'Italia e, per preservarne l'integrità, è stato introdotto un biglietto di circa 3 euro per i visitatori non residenti nella provincia di Lecce.

 

Grotta dei Cervi

Proseguendo lungo la costa adriatica, a Porto Badisco, troviamo la Grotta dei Cervi, un sito archeologico di grande rilevanza. Le pareti della grotta sono decorate con numerose pitture rupestri, realizzate con guano di pipistrello e ocra rossa, costituendo uno dei complessi pittorici neolitici (tra il 4.000 ed il 3.000 a.C.) più importanti d'Europa.

Le figure rappresentano cacciatori, animali (cani, cavalli, cervi), oggetti, simboli magici, geometrie astratte e molte scene di caccia ai cervi (da cui il nome della grotta). Uno dei pittogrammi più famosi del mondo è il cosiddetto Dio che balla, che raffigura uno sciamano danzante .

L'accesso è limitato, riservato a studiosi e giornalisti accompagnati da speleologi qualificati.

 

Grotta Azzurra

Situata a Castro, la Grotta Azzurra è una delle perle dell'Adriatico, raggiungibile solo via mare.

Per esplorare la Grotta Azzurra, i visitatori possono prendere una piccola imbarcazione o un kayak dalle spiagge circostanti e fare una breve escursione fino all’entrata della grotta. La grotta è abbastanza ampia e offre spazio sufficiente per le barche. Mentre si entra lentamente all’interno, la magia si svela quando i raggi del sole penetrano nell’acqua e illuminano l’interno con una luce azzurra iridescente.

L’acqua all’interno della grotta è estremamente chiara, consentendo di vedere il fondale marino e le formazioni rocciose sottomarine con sorprendente chiarezza.

La Grotta Azzurra non è solo uno spettacolo per gli occhi umani, ma anche un habitat importante per molte specie marine. Le pareti della grotta sono ricoperte da alghe e coralli, e il suo ambiente unico offre rifugio e nutrimento a numerosi pesci e altre creature marine. Durante la vostra visita, potreste avere la fortuna di vedere pesci colorati e altre creature che nuotano intorno alle barche.

Queste caratteristiche sono ciò che rendono l’esperienza di nuoto nella Grotta Azzurra davvero unica.

 

Grotta della Zinzulusa

La leggenda della Grotta di Zinzulusa, scoperta nel 1793 vicino a Castro, racconta di un crudele Barone di Castro che, nonostante la sua ricchezza, lasciava la figlia vestita di stracci e fece morire la moglie di dolore. Una fata buona apparve alla bambina, le donò un bellissimo vestito e gli stracci (zinzuli) volarono nella grotta, dove si pietrificarono. Da qui il nome "Zinzulusa". La fata punì il Barone gettandolo in mare, creando un laghetto infernale chiamato Cocito. La bambina, invece, si sposò con un principe buono e visse felice.

Di fatto, la grotta presenta delle particolari formazioni calcaree che pendono dall'estremità più alta, e che appunto la tradizione popolare riconosce essere gli stracci della bambina; inoltre, nel laghetto sottostante, il Cocito, vivono esemplari di gamberetti senza pigmenti e ciechi.  Il nome della grotta deriverebbe quindi dagli avvenimenti richiamati dalla leggenda; secondo invece altre opinioni, esso deriverebbe dal nome greco e arabo di un albero che, un tempo, era molto diffuso nei luoghi: il giuggiolo (detto zinzinusa).  La grotta venne scoperta dal Vescovo di Castro nel 1793, e fu studiato quindi nel corso del novecento. Vi furono rinvenuti numerosi reperti neolitici e paleolitici, oltre che manufatti d'epoca romana e fossili di vari animali come ippopotami, orsi, cervi, felini e uccelli. Fu aperta al pubblico, dopo decenni di esplorazioni e ricerche, solo nel 1957.

Questa grotta carsica, lunga 300 metri, è accessibile via terra solo con guida turistica, che accompagna i visitatori alla scoperta delle sue storie e leggende.

 

Grotte di Santa Maria di Leuca

La zona di Santa Maria di Leuca e limitrofa è ricchissima di grotte, tutte interessanti e diverse l’una dallaltra, ma alcune sono particolarmente degne di nota.

Vicino al Ponte del Ciolo, ci sono le Grotte delle Cipolliane, raggiungibili tramite il Sentiero delle Cipolliane, un antico cammino che unisce la vegetazione mediterranea con il blu profondo del mare.

 

Altre grotte da esplorare in zona includono:

 

- La Grotta del Diavolo, chiamata così a causa dei suoni e dei rimbombi che venivano attribuiti dalla fantasia popolare ai diavoli, è situata a Santa Maria di Leuca, su Punta Ristola, ed è raggiungibile sia via mare e sia via terra.

- La Grotta del Soffio è una grotta “misteriosa”, quasi difficile da individuare se non si conosce la sua esistenza. Il suo nome trae origine dallo strano fenomeno che si verifica al suo interno, a causa degli spruzzi e soffi dell’aria che, rimanendo bloccata all’interno della cavità dalle onde, non fuoriesce regolarmente, dando l’impressione che la grotta “respiri”.

Ciò che rende ancora più affascinante questo piccolo anfratto è il cosiddetto “Effetto Morgana”: l’incontro tra l’acqua salata del mare con quella dolce che sgorga dalle sorgenti presenti nella grotta, crea un’illusione ottica che va a distorcere le immagini a causa della diversa rifrazione della luce.

Per visitare la Grotta del Soffio, un’ottima soluzione sarebbe quella di arrivare all’imboccatura della cavità e aspettare che la risacca creata dalle onde si ritiri, lasciando così aperta l’entrata. Quello sarà il momento giusto per fare una piccola immersione e ritrovarsi nel cuore della grotta sommersa, che rivelerà la sua parte più preziosa e nascosta.

- La Grotta delle tre Porte è sicuramente la più famosa e la più fotografata delle grotte di Leuca. E’ costituita da tre grandi aperture che lasciano intravedere un’immensa cavità. Sulla parete nord del vano interno alla grotta c’è un cunicolo che termina dopo circa 30 mt in un’ampia camera con stalattiti e stalagmiti. In essa chiamata la Grotta del Bambino, fu ritrovato un molare superiore sinistro di un bambino di circa 10 anni risalente all’età neandertaliana. Nel cunicolo invece sono stati ritrovati resti di rinoceronte, elefante antico e cervo.

 

 

Grotte di Porto Selvaggio

Tra le grotte del Salento ionico, spiccano quelle di Porto Selvaggio, tra cui la Grotta del Cavallo, nei pressi di Santa Caterina, importante testimonianza della vita sociale del neolitico. Altre grotte rilevanti sono la Grotta di Uluzzo e la Grotta Capelvenere, famosa per le felci che adornano la sua entrata.

 

Grotta Sfondata di Otranto

Situata nei pressi della Baia del Mulino d’Acqua, così chiamata in ricordo di un mulino ad acqua un tempo situato vicino alla baia,  la Grotta Sfondata di Otranto è un vero paradiso naturale. Prende il nome dal suo caratteristico "sfondamento" roccioso, risultato di un crollo parziale della volta che crea un'apertura verso l'alto. Un bagno all’interno della Grotta Sfondata consente di godere, in acqua sia di zone al sole derivanti dal foro nella roccia che di alcune di ombra.

La scogliera a strapiombo proibisce l’accesso dalla terra, motivo per il quale la località può essere visitata esclusivamente accedendo dal mare.

Per visitarla basterà parcheggiare nella vicina Baia del Mulino d’Acqua per poi giungere nella graziosa spiaggia di Santo Stefano. A questo punto si potrà raggiungere Grotta Sfondata a nuoto o in barca.

 

Grotta Verde

Situata presso la Marina di Andrano, in località “La Botte”, tratto di costa, dove la conformazione della scogliera risulta particolarmente bassa, la Grotta Verde è raggiungibile scendendo la scogliera e nuotando per pochi metri. All'interno, la luce penetra attraverso le fessure creando incredibili riflessi verde smeraldo.

 

 

Le grotte del Salento rappresentano un autentico tesoro naturale, un viaggio tra storia, leggenda e meraviglie paesaggistiche uniche al mondo. Ogni cavità, con le sue acque cristalline e le sue formazioni rocciose scolpite dal tempo e dal mare, racconta una storia che affascina e incanta chi ha la fortuna di esplorarle. Che si ami l’avventura o si sia appassionati di natura, una visita a queste grotte ti regalerà un’esperienza indimenticabile. Non resta che partire alla scoperta di questi gioielli nascosti, immergendosi in un mondo di bellezza e mistero, dove la natura regna sovrana.


I migliori percorsi nel Salento: trekking, passeggiate, bici, moto o altro Primo itinerario: litoranea Otranto – Santa Maria di Leuca

Il recente successo del Salento come meta turistica si deve principalmente allo splendore della sua costa ed alla bellezza del capoluogo Lecce, ma c’ è tanto altro da scoprire: tesori archeologici, naturalistici, paesaggistici ed enogastronomici sono diffusi capillarmente in tutta la penisola salentina. Un ottimo modo per scoprirli tutti è quello di mettersi lo zaino in spalla e partire all’ avventura, lungo itinerari, da percorrere a piedi, in bici, in moto o in auto, che sono un percorso a tappe tra i piaceri della natura, del cibo, della cultura e della storia locale, vediamone alcuni in questo e nei prossimi post sul nostro blog.

 

Iniziamo il nostro viaggio in auto o in moto, sulla magnifica litoranea Otranto – Santa Maria di Leuca, senza dubbio uno dei più affascinanti tour del Salento, nonché una delle strade panoramiche più belle d'Italia. Mentre si costeggia l'Adriatico i gioielli della costa salentina si succedono uno dietro l'altro: da una parte le falesie a picco sul mare, le antiche torri di difesa, le grotte e le insenature, dall’ altra parte gli olivi secolari, i tipici muretti di pietra a secco, tanti piccoli municipi ricchi di storia e bellezze artistiche, con i loro bar affacciati sui centri storici, in cui fermarsi per rinfrescarsi con un pasticciotto ed un caffè in ghiaccio.

Si parte da Otranto, dopo aver visitato il centro cittadino e passeggiato sui bastioni, si prosegue verso Sud ed inoltrandosi nella vegetazione si può ammirare uno spettacolo inconsueto: un laghetto verde smeraldo in una cavità del terreno rosso intenso, circondato dal verde della vegetazione palustre, il risultato di una cava di bauxite dismessa in cui la natura ha creato magicamente un nuovo ecosistema. Pochi chilometri e ci attende un altro spettacolo, il Faro di Punta Palascia, il luogo più ad Est di tutta Italia, da cui si può ammirare un panorama da togliere il fiato. Continuando a guidare tenendoci sempre il mare sulla sinistra, continuiamo ad ammirare gli scorci sempre nuovi che la scogliera e la vegetazione creano ad ogni curva. Pochi chilometri ancora ed arriviamo a Porto Badisco, dove possiamo ammirare la baia (uno dei possibili primi approdi di Enea in Italia) e, se la stagione lo permette, concederci un imperdibile pranzo a base dei freschissimi ricci di mare. Dopo questa gustosa pausa pranzo si riparte, attraversiamo la graziosa Santa Cesarea Terme, che come suggerisce il nome, è anche un rinomato centro termale. Subito a ridosso di Santa Cesarea, troviamo la bellezza di Porto Miggiano, una caletta rocciosa con fondale sabbioso, posizionata in un'insenatura a picco sul mare, protetta da un’ antica torre di avvistamento, si tratta di una tra le più spettacolari spiagge della Puglia, riparata dai venti; il gioco naturale delle luci, dei colori e il mare turchese, la rendono il luogo ideale per fare snorkeling. Seguiamo ancora la strada e troviamo la suggestiva grotta Zinzulusa, creata in epoche preistoriche dall'erosione marina, è uno spettacolo di stalattiti e stalagmiti che si specchiano nell'acqua turchese all'interno di una maestosa cavità. Continuiamo attraversando Castro e da qui raggiungiamo la marina di Marittima, dove è presente un’altra bellissima insenatura, quella dell’ Acquaviva, così chiamata per via delle sorgenti di acqua fredda che sgorgano dalla roccia. Subito dopo c’è la marina di Andrano, con le imperdibili località balneari, quali la Grotta Verde, dopo ancora c’è la splendida Tricase Porto, luogo di villeggiatura fra i più suggestivi ed eleganti di tutta la costiera orientale pugliese.

Qui possiamo scegliere se continuare a costeggiare il mare o se concederci una deviazione verso l’ interno del territorio, dove ci sono tanti  comuni che sicuramente vale la pena di visitare, come ad esempio Specchia, immersa tra gli ulivi secolari, e recentemente inserita fra i borghi più belli d'Italia. Tra graziose viuzze e scalinate spiccano il cinquecentesco palazzo Risolo e la cattedrale del XV secolo in Piazza del Popolo; poco distanti il Palazzo Baronale, la Chiesa Bizantina di Santa Eufemia e quella dei Francescani Neri, ornata da pregevoli affreschi. Vale la pena concedersi anche una visita agli antichi frantoi ipogei del paese, restaurati e aperti al pubblico, dove spesso e volentieri si possono anche fare meritevoli degustazioni di prodotti locali.

Se invece abbiamo scelto di continuare lungo la costa, da Marina Serra partono gli ultimi chilometri di litoranea, fino alla fine della terra, nel mezzo il ponte del Ciolo, che domina un’insenatura fra le più amate e fotografate di tutta la costa salentina.

Il tempo di un ultimo sguardo all'incantevole costa del Salento e siamo arrivati a Santa Maria di Leuca: di fronte a noi non resta che il blu del mare.

Visitiamo il Santuario sul promontorio, l'altissimo faro, la cascata dell'acquedotto e le ville in stile eclettico, costruite dai nobili locali in una gara di lusso ed eccentricità. Il tempo di cenare e possiamo goderci la nottata sul movimentato lungomare.