I migliori percorsi nel Salento: trekking, passeggiate, bici, moto o altro Itinerari per il trekking
Il recente successo del Salento come meta turistica si deve principalmente allo splendore della sua costa ed alla bellezza del capoluogo Lecce, ma c’ è tanto altro da scoprire: tesori archeologici, naturalistici, paesaggistici ed enogastronomici sono diffusi capillarmente in tutta la penisola salentina. Un ottimo modo per scoprirli tutti è quello di mettersi lo zaino in spalla e partire all’ avventura, lungo itinerari da percorrere a piedi, in bici, in moto o in auto, che sono un percorso a tappe tra i piaceri della natura, del cibo, della cultura e della storia locale. Vediamone alcuni in questo e nei prossimi post sul nostro blog.
In un precedente articolo su questo blog avevamo già analizzato nel dettaglio il percorso Otranto – Santa Maria di Leuca, da percorrere in macchina facendo numerose soste per godere degli splendidi paesaggi, degli ottimi cibi e di tutto il patrimonio culturale di cui si può godere in Salento. Oggi vedremo cosa possono fare in zona gli appassionati di trekking.
Fare trekking nel Salento infatti è possibile e i percorsi da fare sono tanti ed interessanti sia dal punto di vista paesaggistico che da quello culturale, ovviamente non parliamo di pendenze o dislivelli a cui sono abituati gli appassionati di trekking che frequentano la montagna, ma parliamo di percorsi e camminate capaci di durare giornate intere e che permettono di unire la passione per l’ attività fisica con la possibilità di trascorrere anche qualche ora in spiaggia.
Il primo itinerario che consigliamo è quello di Porto Selvaggio: partiamo da Santa Caterina con una suggestiva salita fino a Torre dell'Alto, con la prima sosta alla grotta di Capelvenere; arrivati alla torre procediamo scendendo lungo le scalette in pietra che attraversano la pineta, fino a giungere alla piccola baia di Porto Selvaggio, qui è inevitabile un’ altra sosta per fare un bagno nelle acque cristalline della baia, prima di procedere ancora lungo la scogliera, fino a giungere nei pressi della grotta del Cavallo e la Baia di Uluzzo con la sua torre. Il percorso è lungo intorno ai 7 chilometri e non è troppo difficile, quindi se avete ancora energie sufficienti potete proseguire con una visita al comune di Nardò oppure con un suggestivo aperitivo al tramonto in uno de numerosi locali della zona.
La seconda proposta è un percorso di trekking lungo circa 13 chilometri, che inizia dal Porto di Otranto per giungere a Punta Palascia e da qui fare ritorno passando per la cava di bauxite dismessa.
Dal Porto di Otranto troviamo subito dei sentieri costieri, facilmente percorribili, da cui saremo subito in vista della Torre del Serpe, che raggiungiamo dopo una breve salita. Aggiriamo la torre e seguiamo il percorso verso la Baia dell’ Orte. Arriviamo nel cuore della baia, dove la costa degrada nel suo punto più basso e la natura si presenta ancora selvaggia e incontaminata. Godendo del contrasto tra le rocce nude e le macchie vegetative proseguiamo verso Punta Palascia. Da questo punto e fino all’arrivo al faro di punta Palascia il paesaggio toglie il fiato e nelle giornate limpide con vento da Nord si possono ammirare le montagne dell’Albania. Una volta al faro siamo geograficamente nel punto più ad Oriente d’Italia. Il luogo è anche conosciuto come Capo d’Otranto. Il vecchio faro, eretto nel 1897, recentemente è stato ristrutturato ed è diventato una meta ambita per turisti. Da qui si può infatti godere di un panorama spettacolare, con il faro che spicca in mezzo alle rocce e sovrasta l’infinita distesa cristallina del mare, nel punto in cui si incontrano mar Ionio e mar Adriatico. Una volta raggiunto il faro, per tornare a Otranto, si può raggiungere la strada provinciale che unisce Otranto a Santa Cesarea Terme. Percorriamo un sentiero a lato della strada e ritornando verso Otranto ci fermiamo presso la bellissima ex cava di bauxite.
Proseguendo ancora in direzione Nord giungiamo ad un incrocio con la strada SP358. Attraversiamo l’incrocio e percorriamo una stradina in discesa che in breve raggiunge la periferia di Otranto, Santa Maria dei Martiri. Proseguiamo scendendo fino ad un ponte in pietra da cui a destra si raggiunge la piccola cappella di Santa Maria del Passo, nei pressi del porto, dove termina il nostro percorso.
La terza escursione che consigliamo vi porterà alla scoperta dei Laghi Alimini e della Baia dei Turchi. L’itinerario si svolge tra le stradine e i sentieri dei Laghi Alimini, un sito naturale di alto interesse naturalistico per il territorio pugliese. I due laghi fungono da grande oasi per tantissime specie vegetali e animali. Il percorso ad anello prosegue verso la leggendaria Baia dei Turchi, dove secondo la tradizione gli ottomani sbarcarono per assediare la città di Otranto nel XV secolo. Questo percorso è lungo intorno ai 10 km, ma a differenza degli altri due non presenta alcuna pendenza, neppure minima, è perciò molto più rilassante e vi consigliamo di integrarlo con una visita ai numerosi agriturismi della zona, oppure con una passeggiata a cavallo nelle campagne circostanti o ancora, se la stagione lo consente, con un bagno in una delle numerose splendide cale che s’ incontrano in tutta la spiaggia adiacente ai due laghi.
Escursioni un po’ più brevi, meno sportive e più rilassanti, si possono eseguire nell’ entroterra, come ad esempio visitando il Parco Naturale La Mandra di Calimera. Ai bordi della strada che costeggia il parco si può ammirare uno splendido ed enorme esemplare di carrubo, la pineta che si estende per 90.000 mq è interamente visitabile ed all'interno sono stati realizzati dei percorsi e delle aree pic-nic con tavoli e panche. Dalle parti di Tricase invece si può visitare il locale bosco ed ammirare la celebre Quercia Vallonea, un magnifico esemplare di quercia che ha certamente più di 800 anni.