Il Salento si prepara a vivere un’estate 2025 all’insegna dell’arte, in tutte le sue forme. Mostre, festival, residenze artistiche, installazioni e percorsi fotografici si snodano tra Lecce, Gallipoli, Mesagne, Nardò e Castrignano dei Greci, facendo dialogare creatività contemporanea e patrimonio architettonico. In questa cornice viva e mutevole, l’architettura salentina non è solo sfondo, ma protagonista silenziosa e complice, capace di dare senso e profondità a ogni proposta culturale.

Lecce Art Week (20–30 giugno 2025): la città barocca parla il linguaggio del contemporaneo

Con la sua quarta edizione, Lecce Art Week ha confermato il ruolo centrale del capoluogo salentino nel panorama dell’arte contemporanea. Dieci giorni di mostre, talk, performance e installazioni diffuse hanno trasformato corti storiche, palazzi, piazze e chiese sconsacrate in veri e propri hub creativi.

Il barocco leccese, con la sua pietra porosa e luminosa, ha accolto le sperimentazioni contemporanee in un gioco di contrasti suggestivi. Le volute scolpite si sono affiancate a opere astratte, installazioni multimediali, materiali poveri e linguaggi visivi attuali, dando vita a una frizione fertile tra memoria e visione. L’architettura storica ha amplificato il messaggio delle opere, restituendo profondità temporale ai temi dell’identità, del corpo, del paesaggio e della trasformazione.

Il tempo degli Impressionisti a Mesagne (27 giugno 2025 – 6 gennaio 2026)

Presso il suggestivo Castello Normanno-Svevo di Mesagne, prende vita la mostra “Il tempo degli Impressionisti, da Monet a Boldini”, un viaggio visivo nella luce e nel colore, dalla Parigi di fine Ottocento all’Europa del primo Novecento.

Il castello, con le sue murature in pietra viva, gli ampi saloni voltati e le finestre affacciate sul centro storico, si rivela contenitore ideale per opere nate in dialogo con la luce naturale. La pittura impressionista – vibrante, immediata, sensibile alle variazioni atmosferiche – si intreccia qui con la luce del Salento, creando un parallelismo tra il paesaggio francese e quello mediterraneo, tra riflessi d’acqua e calce viva, tra atmosfere effimere e architetture durature.

Vittorio Tapparini a Nardò: “Canto Libero” tra visionarietà e radici

A Nardò, gioiello del barocco salentino, lo storico Chiostro dei Carmelitani ospita la mostra “Canto Libero” di Vittorio Tapparini, pittore salentino che coniuga figurazione e simbolismo in una ricerca espressiva intima e potente.

Le opere, evocative e stratificate, entrano in dialogo con l’austera eleganza dell’architettura conventuale. Le colonne in pietra leccese, il silenzio del chiostro, le ombre nette che scandiscono gli spazi: tutto concorre a rendere la mostra un’esperienza contemplativa, dove arte e architettura condividono la capacità di custodire memoria e visioni.

Gallipoli Photowalk (3 agosto 2025): fotografare le contraddizioni della bellezza

Un’altra proposta innovativa dell’estate salentina è il Gallipoli Photowalk, percorso di street photography a cura di Fotogrammatica e del fotografo Paolo Morra, con la collaborazione di Gabriele Albergo (SalentoDeathValley).

Domenica 3 agosto, dal pomeriggio al tramonto, un gruppo ristretto di partecipanti attraverserà il centro storico di Gallipoli, alla ricerca di scorci, contrasti e verità visive. Lontano dalla narrazione da cartolina, il Photowalk punta a scuotere lo sguardo, come afferma Albergo, restituendo una Gallipoli cruda, viva, autentica. Un’esperienza dove architettura e fotografia dialogano sul campo, nei vicoli, sulle pietre, tra le ombre proiettate dal sole e le superfici scolpite dal tempo.

KORA a Castrignano dei Greci: arte contemporanea e rinascita del Palazzo de Gualtieriis

Nel cuore della Grecia salentina, KORA – Centro del Contemporaneo, attivo dal 2021 all’interno dello storico Palazzo Baronale de Gualtieriis a Castrignano dei Greci, inaugura una nuova stagione densa di visioni e linguaggi. Dal 4 luglio 2025 prende il via la mostra collettiva “Selvatica”, a cura del team curatoriale IUNO, che indaga il concetto di selvatico come spazio libero, non addomesticato, capace di accogliere il mostruoso e il primordiale: le opere di artiste come Chiara Camoni, Gaia Fugazza, Cynthia Montier e Marta Roberti trasformano le sale del palazzo in un paesaggio interiore ed emotivo, dove la pietra stessa si fa involucro del pensiero contemporaneo. In parallelo, la personale di Yirong Wu, “Natura morta”, riflette sul rapporto tra immagine, corpo e natura, a partire dalla figura simbolica della palma, pianta mediterranea per eccellenza. Grande novità dell’estate è anche la riapertura del cortile del palazzo, riconvertito in spazio culturale e conviviale con il progetto Korte: un luogo dove arte e quotidianità si incontrano tra musica, performance, convivialità e contaminazioni. Il 4 luglio, il festival “Ogni Altro Suono” apre la stagione con il concerto di Silvia Tarozzi, mentre il 25 luglio KORA ospita il talk internazionale “Wonder Women”, con la partecipazione di Judith Benhamou e altre voci autorevoli del panorama artistico e curatoriale contemporaneo.

Conclusione: arte e architettura, un’intesa naturale nel cuore del Salento

In tutti questi eventi, dal Photowalk alle grandi mostre internazionali, ciò che emerge è la relazione simbiotica tra arte e architettura. Le pietre del Salento non fanno da semplice cornice: sono materia viva che assorbe e riflette, che accoglie e stimola l’immaginazione. Dalle volte barocche di Lecce al cortile rinato di Castrignano, dai chiostri silenziosi di Nardò ai bastioni del castello di Mesagne, l’arte contemporanea trova nel patrimonio salentino un alleato formidabile, capace di restituire una profondità di senso rara e necessaria.