Quali sono le tasse da pagare?

Quando si acquista una casa si è sottoposti al pagamento di alcune imposte, come l’IVA, l’imposta di registro, l’imposta ipotecaria e l’imposta catastale. Le tasse possono variare in base alla destinazione dell’immobile, cioè se si tratta di prima casa, e dal soggetto venditore, ad esempio se si tratta di un privato, un’impresa costruttrice o un’altra impresa propensa alla compravendita immobiliare.
Analizziamo meglio le ipotesi possibili.

• ACQUISTO DELLA PRIMA CASA

Se a comprare casa è un privato le imposte da pagare sono:

– Imposta di registro al 2%
– Imposta ipotecaria fissa di € 50.00,00
– Imposta catastale fissa di € 50.00,00

Se il venditore è un’impresa costruttrice e i lavori sono stati terminati da massimo 4 anni, si pagheranno:

– Iva del 4%
– Imposta di registro fissa di € 200.00,00
– Imposta catastale fissa di € 200.00,00

Se invece si acquista da un’impresa costruttrice che ha completato i lavori da più di 4 anni, o se si compra da un’impresa non costruttrice che si dedica unicamente della compravendita dell’immobile, le tasse da pagare sono:

– Imposta di registro al 2%
– Imposta ipotecaria fissa di € 200.00,00
– Imposta catastale fissa di € 200.00,00

• ACQUISTO DI UNA SECONDA CASA

In questo caso le imposte da pagare cambiano, se un acquirente compra un bene immobile sempre per uso abitativo ma non si tratta di prima casa, le possibilità sono due:

1) Si compra da un privato, da un’impresa non costruttrice, da un’impresa costruttrice dopo i 4 anni dalla fine ai lavori;

2) Oppure si acquista da un’impresa costruttrice entro i 4 anni.

Nella prima ipotesi si devono pagare:

– Imposta di registro al 9%
– Imposta ipotecaria fissa di € 50.00,00
– Imposta catastale fissa di € 50.00,00

Per la seconda ipotesi invece:

– IVA del 10 % (del 20% se è un immobile di lusso)
– Imposta di registro fissa di € 200.00,00
– Imposta ipotecaria fissa di € 200.00,00
– Imposta catastale fissa di € 200.00,00

Ma come vengono stabiliti i valori su cui si calcolano le imposte?

Di ovvio interesse è sapere come le sopraccitate imposte vengano effettivamente versate e calcolate. Esse si possono accreditare direttamente nel momento della registrazione dell’atto di compravendita. Se ad acquistare è un privato le tasse vengono calcolate sul valore catastale dell’immobile. Se il compratore non è un privato oppure la vendita concerne terreni, negozi e uffici, il calcolo farà riferimento al prezzo notificato nell’atto d’acquisto e non al valore catastale. Dal prezzo d’acquisto si calcola anche l’IVA nel momento in cui debba essere pagata l’imposta sul valore aggiunto. Se invece nell’atto viene riportato esplicitamente il prezzo dell’acquisto, chi compra può chiedere chiaramente al notaio che le tasse siano conteggiate sul valore catastale e non sul prezzo pagato. Così anche sulla parcella notarile si esegue uno sconto del 30%.