Il mercato immobiliare nel 2021
Nel Febbraio del 2021 su questo blog avevamo provato ad analizzare l’ impatto della pandemia causata dal Virus COVID 19 sul mercato immobiliare italiano, concentrandoci in particolar modo sul mercato immobiliare residenziale. Ne era emerso un quadro le cui tinte erano meno fosche di quanto ci si potesse aspettare, un calo del 14% delle transazioni complessive per l’ anno 2020 era più che giustificato dai mesi di lockdown totale, una lenta ripresa nei mesi estivi dello stesso anno e di nuovo il calo dovuto alla risalita dei contagi ed alle nuove restrizioni conseguenti contribuivano a creare un clima di fiducia parziale, condizionata dall’ esito della campagna vaccinale nazionale ed al rimbalzo del quadro economico generale.
Ora che oltre l’ 80% dei cittadini italiani ha ricevuto almeno la prima dose del vaccino e le previsioni per il PIL italiano viaggiano tutte intorno al valore del +6%, proviamo a fare di nuovo il punto della situazione. Per avere un’ analisi il più coerente possibile con quella del Febbraio scorso, useremo le stesse fonti, ovvero i dati di Istat, Agenzia delle Entrate e Nomisma.
La tendenza generale del mercato
Nel secondo trimestre del 2021 i prezzi delle case sono saliti: lo conferma la recente pubblicazione dell’Indice Istat, tale rialzo dei prezzi delle case è dovuto soprattutto all’aumento dei valori delle abitazioni nuove (+2%), mentre crescono di poco i prezzi delle abitazioni esistenti (+0,1%). Ma anche sul fronte delle compravendite si registra un’espansione dei volumi, specie nel residenziale, come riporta l’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate.
La crescita dunque è doppia e riguarda tanto “il costo del mattone” quanto il mercato, come riporta sempre l’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate: tra Aprile e Giugno di quest’anno le compravendite, nel residenziale, sono aumentate del 73,4% rispetto al 2020 (periodo, quest’ultimo, che ovviamente ha risentito delle restrizioni e delle difficoltà legate al periodo pandemico). Secondo Nomisma anche le previsioni per il mercato residenziale dei prossimi anni sono coerenti con il clima di miglioramento e fiducia in atto. Le compravendite, come detto, torneranno intorno alle 600mila nel 2021, per raggiungere le 651 mila nel 2023, recuperando i livelli previsionali del 2019. Le intenzioni d’acquisto (si tratta, in particolare, di acquisto della prima casa o sostituzione della stessa) hanno dunque subito un’impennata: si è passati da 2,4 milioni a 3,3 milioni di famiglie propense a investire nel settore immobiliare nell’ultimo anno.
Sempre secondo Nomisma l’interesse degli italiani si sta nettamente spostando verso l’acquisto di una abitazione in proprietà, prevalente rispetto all’affitto. Il 62% della domanda (6 punti percentuali in più rispetto all’anno precedente) è rappresentata da persone che desiderano comprare una casa e l’età media degli acquirenti è inferiore ai 45 anni. Il restante 38% si orienta verso la locazione.
Un altro dato di cui tenere conto emerso dagli studi di Nomisma, è il cambiamento nelle pratiche valutative degli immobili, ad esempio, tra i vari fattori, la valutazione della performance energetica dell’immobile ha acquisito un’importanza predominante, è stato evidenziato infatti un generale repricing dovuto a interventi di riqualificazione energetica, in allineamento con quanto determinato dal Superbonus, che prevede il salto di due classi energetiche.
Effetto smart working
Un paragrafo del nostro articolo dello scorso Febbraio era intitolato allo stesso modo, visto l’ evidente impatto dello smart working sulle abitudini dei lavoratori durante la pandemia, ma esiste ancora un “effetto smart working”? Sì indubbiamente, ma attenzione, come evidenzia uno studio di Cushman & Wakefield, una delle maggiori società private del mercato immobiliare mondiale, il futuro degli uffici non sarà binario: non lavoreremo solo in ufficio o solo da casa, ma prevarrà un modello ibrido. L’ ufficio come l’ abbiamo conosciuto fino ad oggi non morirà del tutto, ma il suo ruolo nell’ ambito lavorativo di molti sarà indubbiamente diverso e il lavoro in ufficio sarà meno frequente rispetto a prima della pandemia. È lecito dunque prevedere che la “fuga dalla città” in favore delle campagne e dei sobborghi sarà una tendenza del mercato immobiliare ancora per lungo tempo.
Ecobonus
Come procede la misura? A un anno dal lancio del Superbonus 110%, sempre secondo gli studi di Nomisma, emerge che gli interventi asseverati stanno crescendo, ma non alla velocità attesa, soprattutto a causa dell’incertezza normativa. Si evidenzia, in particolare, una diminuzione delle famiglie potenzialmente interessate, rispetto a maggio 2020, e ancora un ridotto tasso di coinvolgimento dei condomini che, ricordiamo, sono le principali realtà per cui è stata pensata l’iniziativa. Per ulteriori approfondimenti sull’ ecobonus e gli altri bonus casa, trovate altri articoli nella nostra sezione Blog.